Il paper intende condividere alcune riflessioni ed apprendimenti sull’utilizzo dello strumento della valutazione di impatto sociale (VIS) all’interno dei processi di generazione del valore, con l’obiettivo di alimentare il dibattito circa il senso e l’impiego della VIS, scongiurando possibili rischi di strumentalizzazione, e conseguente distorsione, di questa pratica. Il rischio sempre più evidente consiste infatti nella creazione di un universo indistinto di pratiche che non differenziano tra la misurazione dell’efficienza e la valutazione dell’efficacia di un intervento; così utilizzata la VIS può abilitare logiche di attribuzione di merito competitivo-efficientiste, invece di contribuire alla massimizzazione della capacità degli ecosistemi territoriali di trasformare i propri contesti di riferimento. In altre parole, l’obiettivo del paper è quello di fare chiarezza rispetto alle importanti differenze che intercorrono tra le pratiche di reporting, con cui si intende dare conto dell’utilizzo delle risorse attraverso la misurazione della realizzazione delle attività, e quelle di valutazione di impatto sociale, che mirano invece a generare consapevolezza e dare valore ai cambiamenti e alle trasformazioni (positivi e negativi), di medio-lungo periodo, generati dagli interventi sui contesti di riferimento.