di Marco Frojo
Da un sondaggio effettuato da Nielsen emerge che più di un consumatore su due è disposto a spendere di più pur di acquistare un brand sostenibile. E le aziende che hanno capito questo trend crescono più velocemente delle altre.
La sostenibilità ambientale e sociale nel largo consumo è in continua crescita non solo per motivi etici ma anche e soprattutto per motivi economici. Le aziende attente a questo tema vedono infatti il loro fatturato crescere a tassi superiori rispetto a quelle che non lo reputano importante. Questo accade perché più di un consumatore su due è sensibile all’argomento ed è anche disposto a pagare di più pur di mettere nel cestello della spesa un brand sostenibile. Dal sondaggio Global survey of corporate social responsibility condotto da Nielsen emerge che in Italia i consumatori disposti a pagare un premium price per brand sostenibili sono il 52%, in sensibile crescita rispetto al 44% del 2013 e al 45% del 2014.
Questo trend è rilevabile anche a livello globale: su scala mondiale il dato sale al 66% (in crescita di 11 punti percentuali rispetto al 2014 e di 16 rispetto al 2013); in Europa il dato si attesta al 51% (era al 40% nel 014 e al 37% nel 2013). A livello globale le aziende impegnate nella sostenibilità ambientale e sociale hanno fatto registrare nel 2015 una crescita del fatturato del 4%, contro il +1% di quelle scoperte su questo versante. Ad oggi ben il 65% delle vendite totali nel largo consumo provengono da marche impegnate con l’ambiente o il sociale.