Recchi, numero uno di Telecom: le immagini scorreranno sulle pareti della tomba ristrutturata.
Esperienza unica, l’ascensore di Ground Zero. Mentre sali scorre sulle pareti la storia per immagini di Manhattan, dalle paludi sull’Hudson alle Torri gemelle e oltre. Filmato visibile su Youtube. Dice Giuseppe Recchi: «Immaginate uno spettacolo simile su un percorso orizzontale, immenso e circolare, a Roma. E non in un posto qualsiasi, ma dentro il Mausoleo di Augusto». La tomba antica più grande dell’umanità dopo le piramidi.
Da quando Benito Mussolini decise di scoprirla abbattendo l’auditorium che stava sopra, giaceva in uno stato di quasi abbandono e negli ultimi anni di abbandono totale. Finché qualcosa è cambiato. C’è voluta forse la figuraccia dell’estate 2014, quando il bimillenario della morte del primo imperatore di Roma è naufragato nel pantano di una condotta sfasciata. Ma soprattutto è servito l’impegno delle persone di buona volontà. Non senza un brivido. Perché, causa burocrazia, si è corso il rischio che il finanziamento di 6 milioni concesso dalla Fondazione Tim quando c’era al Comune Ignazio Marino, essenziale per il restauro del monumento, andasse perduto. Scampato il pericolo, ecco finalmente i ponteggi, la bonifica dell’area, e i restauratori ingaggiati dalla Sovrintendenza capitolina di Claudio Parisi Presicce. E se tutto andrà per il verso giusto, fra 800 giorni dovrebbe essere un film diverso: garantisce il presidente di Telecom Italia e Fondazione Tim.