di Elio Silva.
A un quarto di secolo dalla legge 266/91, che ne ha promosso e disciplinato lo sviluppo, il volontariato vive quest’anno un profondo rinnovamento.
I segnali di svolta sono diversi, ma tutti riconducibili alle grandi aspettative legate all’approvazione della riforma del Terzo settore, con conseguente emanazione dei decreti d’attuazione.
La legge delega, che ha ottenuto il sì del Senato e attende ora alla Camera il via libera definitivo, dedica al volontariato un corposo articolo, il quinto, in cui prevede, tra l’altro, l’armonizzazione e il coordinamento delle diverse discipline vigenti, la promozione della cultura del volontariato tra i giovani, il riconoscimento delle competenze acquisite, l’estensione della composizione e delle funzioni dei Centri di servizio e, non ultimo per importanza, un necessario criterio di omogeneità per i registri regionali, che dovrebbero confluire nel futuro Registro unico nazionale.
Fra tutti questi obiettivi, il primo in ordine di tempo sembra essere quello della promozione del volontariato all’interno dei percorsi scolastici.
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