Alcune riflessioni utili a chi sta organizzando la ripartenza. Abbiamo l’occasione per rendere più inclusive e sostenibili le imprese: ricomporre economia, welfare e cultura coniugandole con modelli organizzativi capaci di pensare al “Bene” che va generato.
La nomina dei componenti della task force deputata a progettare la tanto attesa «fase2» ci rilancia verso il futuro e apre una fase nuova: una stagione per certi versi molto più complessa rispetto alla precedente. Per alcuni «la transizione» dovrà essere breve e prodromica ad una veloce apertura (questa è la tesi di quelli che vedono nitidamente la luce in fondo al tunnel), per altri invece la transizione sarà lunga e richiederà soluzioni che condizioneranno in maniera radicale la nostra convivenza (questa è la tesi di coloro che invece propongono di arredare il tunnel). Non sappiamo con certezza quale sia la strategia migliore, ma non possiamo però non riconoscere la straordinarietà del momento, di uno shock che non avevamo calcolato, ma che abbiamo contributo a generare: come ha ricordato Papa Francesco: «Pensavamo di rimanere sani, in un mondo malato».