Madia e le misure allo studio: non servono più ore in ufficio ma efficienza e flessibilità.
La direttiva è ancora una bozza. La direzione che ha voluto prendere il governo è però molto chiara.
La parola telelavoro vi dice nulla? Per chi abita in quella città dove il traffico è una sciagura, il telelavoro suona come la parolina magica, come magica sarebbe certamente l’idea di avere la possibilità di lavorare dalla propria casa timbrando un cartellino virtuale.
E che dire dell’idea che lo Stato stipuli per i propri dipendenti pubblici delle convenzioni con gli asili nido per agevolare il loro rapporto con il lavoro?
E ancora: il progetto di favorire il ricorso al lavoro part-time? Quanto ancora oggi l’idea del part-time resta una chimera?
Tutti questi provvedimenti sono contenuti in una direttiva alla quale Marianna Madia, ministro per la pubblica amministrazione, ha lavorato seguendo una bussola ben chiara: la flessibilità. Una parola che per troppo tempo è rimasta imbrigliata nelle carte e nella burocrazia di chi avrebbe dovuto adeguare il lavoro dei dipendenti statali alle esigenze del terzo millennio. Anche se oggi – bisogna dire – la parola flessibilità è diventato il moderno termine smart-working in questa direttiva che è una parte della legge delega del ministro Madia.
Lavorare da casa. E’ il sogno di tutti, non soltanto dei dipendenti della pubblica amministrazione. E sopratutto è una chimera per chi abita in quelle città dove il traffico è una iattura paragonabile all’invasione delle cavallette di biblica memoria. La nuova direttiva ministeriale prevede che questo sarà possibile. Non per tutti, non certo per sempre. La direttiva fissa infatti alcune quote e alcuni termini. Però le quote le fissa in positivo, e stabilisce che entra il 2018 almeno il 10% dei dipendenti pubblici debba essere messo in condizioni di prestare servizio attraverso le “nuove modalità spazio temporali”.
Tutto questo appare davvero un bel salto in avanti calcolando che – per dirla in maniera burocratica – oggi la quota di statali che svolgono il telelavoro è praticamente pari a zero, secondo quanto segnala il Conto annuale della Ragioneria dello Stato.