Lo smart working piace non solo alle aziende, ma anche ai lavoratori: su un campione di 1.004 dipendenti è emerso che il 35% di questi è più sereno grazie a nuove forme di lavoro flessibile, contro il 15% dei lavoratori tradizionali, per l’opportunità di conciliare meglio vita privata e lavorativa e per la possibilità di un avanzamento più rapido di carriera. Il cosiddetto lavoro “agile”, infatti, consente di sviluppare maggiori abilità e conoscenze propedeutiche a un’evoluzione professionale che viene valutata “eccellente” dal 41% degli smart worker, rispetto al 16% degli altri lavoratori.
Il convegno
Questi i dati emersi al convegno «Smart work, better life», organizzato dal Centro Europeo di Studi Manageriali (Cesma) in partnership con Abbott e la School of Management del Politecnico di Milano, che si è tenuto la mattina dell’8 giugno presso la Rappresentanza italiana della Commissione europea a Roma, alla presenza della ministra dalla Pa, Marianna Madia, e dell’europarlamentare, Lara Comi, vicecapogruppo del Partito Popolare Europeo.
In Italia sono già 250mila i “lavoratori agili”, e ora con le nuove regole approvate a maggio dal Parlamento si immagina ci sarà una rapida crescita.
Scarica l’articolo de Sole 24 ore_Smart Work Better Life_Spazio Europa