Collaborazione stretta tra aziende e governi. Crescita e ambiente non si possono dividere.
Da sempre uno dei mantra dell’economia è il motto “business as usual”. Avanti con gli affari, sempre e comunque. Non credo sia più il caso di dirlo nell’economia moderna, quando si parla di cambiamenti climatici. Le aziende, a prescindere dai settori di appartenenza, non possono più ignorare quanto sta accadendo. Del resto, sono lontani i tempi in cui i temi ambientali erano visti semplicemente come dei costi. Oggi le aziende comprendono che essere sostenibili non è in antitesi con il generale profitto e che, anzi, rappresenta un vantaggio competitivo di lungo termine. Permette infatti di attrarre e fidelizzare investitori e clienti.
La chiave è la trasparenza: sia da parte dell’azienda, che ha il compito di massimizzare il valore per gli azionisti, adottando una seria politica di apertura, sia da parte degli investitori, che hanno il compito di giudicare se le politiche ambientali adottate siano in linea con le strategie e le aspettative di mercato.
In sintesi: una più efficace gestione dei rischi ambientali, combinata a una maggiore trasparenza nei risultati raggiunti, rende un’azienda più attraente per gli investitori. Come farlo? Occorre trovare soluzioni concrete, adottando modelli di sviluppo sostenibili che insieme all’innovazione tecnologica, consentano di aprirsi a nuove opportunità di sviluppo.
Nel campo dell’energia, la risposta, arriva dalle rinnovabili. Nell’ultimo decennio, grazie ai miglioramenti tecnologici, la loro capacità installata ha contribuito a fornire il 23% dell’elettricità a livello mondiale. Una dinamica ormai sganciata dal prezzo del petrolio.
Enel si è impegnata a ridurre del 25% le emissioni di CO2 entro il 2020 e di raggiungere la “carbon neutrality” entro il 2050. Per farlo investirà nei prossimi tre anni oltre 5 miliardi di fonti rinnovabili, facendo leva sulla ricerca e lo sviluppo di tecnologia innovativa e sostenibile e la riduzione della generazione convenzionale.
I governi devono essere molto attenti nel definire le loro politiche climatiche. Nel breve termine, le scelte che ignorano il problema possono sembrare anche vantaggiose economicamente ma gli effetti di lungo termine saranno essenziali sia in termini di competitività, sia per quanto riguarda la responsabilità sociale in un mondo purtroppo segnato dalle disuguaglianze.