PLEF E SIAM1838 PRESENTANO L’EVENTO: “Missioni spaziali: fuggire dalla Terra o salvarla?”. La testimonianza dell’astronauta Paolo Nespoli e del docufilm EXPEDITION
In occasione dei 180 anni di SIAM1838, alle ore 18.00 del 22 marzo, presso la sua storica sede, si terrà l’incontro-dibattito con l’astronauta italiano Paolo Nespoli, protagonista della missione VITA dell’Agenzia Spaziale Italiana ASI e narratore del docufilm “Expedition” della regista Alessandra Bonavina.
Il rapporto Brundtland della Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo (WCED) nel 1987 identifica per la prima volta il concetto di sviluppo sostenibile come uno sviluppo in grado di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri. Per realizzarlo, sempre più il mondo della ricerca è impegnato a studiarne le possibili opzioni e il mondo delle imprese a metterle in pratica.
Le missioni spaziali, per anni vissute come aspetti pioneristici della nostra contemporaneità, stanno diventando un fattore prioritario per orientare le scelte evolutive. In questo campo l’Italia è all’avanguardia e lo dimostra la recente missione VITA, che ha visto protagonisti l’astronauta Paolo Nespoli e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), insieme ad imprese e organizzazioni impegnate negli esperimenti sviluppati nel corso della missione.
L’acronimo VITA sta per Vitalità, Innovazione, Tecnologia e Abilità ed è stato scelto da ASI, che ha fornito la missione attraverso un accordo bilaterale con la NASA. Il significato riflette gli esperimenti che Nespoli ha eseguito e la nozione filosofica del vivere nello spazio – uno dei posti più inospitali per l’uomo. Il vasto programma scientifico della missione VITA ha compreso esperimenti di biologia, fisiologia umana nonché monitoraggio dell’ambiente spaziale, scienza dei materiali e dimostrazioni tecnologiche. Tutti gli esperimenti hanno utilizzato il laboratorio “fuori da questo mondo” (compreso il laboratorio europeo Columbus) per migliorare la vita sulla Terra o per prepararsi alle future esplorazioni abitate del nostro sistema solare.