Ecco che cosa cambia per gli oltre 6 milioni di italiani impegnati nel Terzo settore.
Nuove regole, più trasparenza e facilitazioni per gli oltre 6 milioni di italiani che fanno i volontari (dei quali 4 milioni impegnati in attività strutturata in enti, associazioni e fondazione del Terzo settore). Sono alcune delle novità previste nei tre decreti legislativi approvati in via provvisoria dal Consiglio dei ministri. Ieri il sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba, ha riassunto i provvedimenti di riforma organizza della disciplina sia civilistica che fiscale del Terzo settore.
La solidarietà per rilanciare l’economia
Rilanciare l’impresa sociale come motore di crescita e sviluppo di un’economia inclusiva e sostenibile. Ma anche facilitare la nascita di attività imprenditoriali a forte vocazione sociale. Sono questi gli scopi di uno dei tre decreti sul terzo settore varati in via preliminare dal governo. Il documento definisce gli enti come “organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, imprese sociali incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso e ogni altro ente costituito in forma di associazione o di fondazione per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale.”