Ogni salto d’epoca rimette in fibrillazione e in discussione quello che noi, figli del ‘900, denominiamo welfare state. Facendo riferimento a quella storiografia del secolo lungo, che parte da Bismarck e arriva alla caduta del muro, che ha lasciato crepe vistose nello stato provvidenza e regolatore dall’una e dall’altra parte. Si ragiona di secondo welfare e di welfare aziendale con implicazioni per imprese, relazioni industriali, parti sociali e questione sociale. A ben vedere a questo rimanda la parola chiave welfare senza aggettivazioni.
Come la lunga deriva della storia dimostra. Dalla Firenze dei banchieri e di Savonarola e delle leggi sull’usura e sul lusso, che posero allora il tema della ridistribuzione dai ricchi ai poveri, da cui un mecenatismo in ospedali e opere che ancora ammiriamo nelle città e nelle pinacoteche del Rinascimento.