Il tasso di occupazione femminile in Italia cresce ma lentamente e il nostro Paese resta fanalino di coda in Europa insieme alla Grecia con il 51% delle donne al lavoro tra i 15 e i 64 anni a fronte del 64,9% in Ue.
Secondo gli ultimi dati Eurostat riferiti al terzo trimestre 2022 l’occupazione è cresciuta di 1,2 punti rispetto allo stesso periodo del 2021 a fronte dell’avanzamento di un punto nella media dell’Unione europea ma meno della Grecia che segna un aumento di 1,7 punti. La distanza con l’Ue è ancora maggiore se si guarda alla fascia tra i 20 e i 64 anni con un’occupazione femminile al 54,7% contro il 69,4% in Ue, il dato peggiore in Europa.
L’Italia si presenta alla giornata internazionale della donna con dati preoccupanti soprattutto sul fronte del lavoro dopo la maternità. Secondo un’indagine dell’Inapp dopo la nascita di un figlio quasi una donna su cinque smette di lavorare. La motivazione principale è quella della mancata conciliazione tra lavoro e cura (52%) seguita dal mancato rinnovo del contratto o dal licenziamento (29%).