Sarà il primo albergo etico di Roma, in realtà del mondo: solo nel 2018 ne aprirà uno simile in Argentina e il suo quasi «fratello» di Asti, dal quale è stato preso lo spunto, non ha del tutto le stesse caratteristiche, perché vi sono impiegati soltanto ragazzi down. Un progetto quindi unico: un hotel dove a lavorare saranno soprattutto disabili (ne sono previsti per il momento 15), sia con handicap fisici che intellettivi o sensoriali.
Ad avere l’idea e a crederci fermamente è stato Antonio Pelosi, un ingegnere romano quarantenne, discendente da una famiglia di imprenditori, dalla vita oggi serena ma che in passato ha vissuto un momento drammatico: un incidente di moto circa dieci anni fa, venti giorni di coma e una lunga riabilitazione. «Quando si esce da un incidente così cambia la prospettiva – racconta – In questo caso è stata una “benedizione” perché mi ha fatto capire che mi affannavo per cose di poco valore, mentre nella vita ci sono cose più importanti di quelle che rincorrevo prima».