Fra le sfide globali annunciate per il 2023 c’è quella degli attacchi informatici e della cybersecurity. Hacktivismo, deepfake, attacchi ai tool di collaborazione aziendale, ma anche ransomware e phishing, sono alcuni dei termini con cui si esprime la minaccia informatica.
C’è un modo per difendersi e quali sono le ricadute per la quotidianità di aziende e famiglie? Ne abbiamo parlato con Elena Accardi, neo Country Manager di Check Point® Software Technologies Ltd. – quotata al Nasdaq – uno dei principali fornitori mondiali nel campo della sicurezza informatica per i governi e le aziende. Ne è emersa una visione al femminile di problematiche complesse, una lettura dei fatti che sfata il falso mito del nerd tecnologico. E soprattutto abbiamo avuto conferma del fatto che quello della cybersecurity è un mestiere per donne.
A Elena Accardi abbiamo chiesto se è vero che il 2023 sarà l’annus horribilis degli attacchi informatici, come era stato da più parti annunciato. “Effettivamente ci aspettiamo un anno pieno di sorprese, dal punto di vista degli attacchi. Già nel 2022 abbiamo assistito ad un particolare ‘fermento’ del ransomware che per certo continuerà ad essere pervasivo, perché questo strumento porta degli interessi finanziari notevoli”. Si tratta di un programma informatico ‘malevolo’ che può infettare i dispositivi digitali, non solo pc ma anche tablet, smartphone, smart TV, bloccando l’accesso ai contenuti che vengono poi ‘liberati’ a fronte della richiesta di un riscatto – ransom – avanzata a chi ha subito l’attacco informatico.