È stato presentato il Rapporto annuale 2024 del Centro Astalli: uno strumento per capire attraverso dati e statistiche quali sono le principali nazionalità dei 22mila rifugiati e richiedenti asilo assistiti nelle diverse sedi territoriali, di cui 11mila a Roma; quali le difficoltà che incontrano nel percorso per il riconoscimento della protezione e per l’accesso all’accoglienza o a percorsi di integrazione.
Attraverso i tre verbi che costituiscono la mission del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, Accompagnare, Servire, Difendere i diritti dei rifugiati, raccontiamo la strada fatta. Tramite testimonianze e approfondimenti si cerca di far emergere i nodi sulle migrazioni forzate in Italia: vulnerabilità, marginalità, accoglienza e inclusione sociale.
Ad aprire l’evento di presentazione, che si è svolto presso l’Aula della Congregazione della Curia Generalizia della Compagnia di Gesù, i saluti del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
Le testimonianze di Maurice, fuggito dalla Nigeria, e di Darya, rifugiata della Bielorussia, hanno introdotto i dati del Rapporto presentati nell’intervento di P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, che raccontano una realtà che, grazie agli oltre 700 volontari che operano nelle sue 8 sedi territoriali (Roma, Bologna, Catania, Grumo Nevano, Palermo, Trento, Vicenza e Padova), si adegua e si adatta ai mutamenti sociali e legislativi di un Paese che fa fatica a dare la dovuta assistenza a chi, in fuga da guerre e persecuzioni, cerca di giungere in Italia.
A seguire, introdotti da Luca Liverani, giornalista di Avvenire, gli interventi di S. E. Mons. Enrico Trevisi, Vescovo di Trieste, e di Nathalie Tocci, Direttrice dell’Istituto Affari Internazionali.
All’interno della pubblicazione, le foto di Francesco Malavolta che rappresentano un percorso tra i volti e le storie di alcuni uomini e donne rifugiati accolti e accompagnati dal Centro Astalli.