Lo scorso 11 ottobre World Food Programme Italia ha presenta alla Farnesina il Rapporto su sicurezza alimentare e migrazioni internazionali “At the Root of Exodus: Food security, conflict and international migration”
Lo studio mostra come alti livelli di insicurezza alimentare causino un numero maggiore di migrazioni transfrontaliere: ogni punto percentuale di aumento dell’ indice di insicurezza alimentare costringe l’1,9% della popolazione a migrare, mentre un ulteriore 0,4 % fugge per ogni anno di guerra. 6,9 milioni di rifugiati hanno ricevuto assistenza dal WFP nel 2016.
Il fenomeno delle migrazioni internazionali ha raggiunto negli ultimi anni cifre senza precedenti: le stime delle Nazioni Unite confermano che nel 2015 sono stati 244 milioni i migranti internazionali e che la cifra di rifugiati, sfollati e richiedenti asilo ha raggiunto il dato record di 65,3 milioni.
Ma quali sono le cause che spingono le persone ad abbandonare il proprio Paese? Quanto incide l’insicurezza alimentare nel determinare le migrazioni internazionali? Quali i Paesi maggiormente interessati da questo fenomeno?
A queste domande risponde il Rapporto “At the root of exodus: Food security, conflict and international migration”, realizzato dal World Food Programme (WFP), la più grande agenzia umanitaria che opera in 82 Paesi e che nel 2016 ha assistito 82,2 milioni di persone.
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