Quest’ultimo scorcio del 2016 è particolarmente carico di aspettative per volontariato. Le associazioni sono impegnate più che mai nelle campagne pre-natalizie che rappresentano, in termini di entrate, il banco di prova più importante sulla fedeltà dei benefattori e, conseguentemente, sulla sostenibilità dei progetti.
Da parte loro le organizzazioni di rappresentanza collettiva dell’associazionismo, che in modalità tecnica si definiscono “di secondo livello”, sono alle prese con uno scenario del tutto inedito, alla luce della legge 106/16 sul Terzo settore. All’orizzonte, in attesa che vengano emanati i decreti delegati di attuazione della riforma, si intravvedono sostanziali cambiamenti e le reti che, per loro natura, sono la cinghia di trasmissione con i territori, stanno già mettendo in campo prove tecniche di innovazione.
Una “posa della prima pietra” importante, sia per gli aspetti economici sia dal punto di vista simbolico, è rappresentata dall’approvazione della programmazione nazionale 2017 dei Centri di servizio per il volontariato, avvenuta a fine novembre. Gli impegni per il prossimo anno saranno pari a 40 milioni, dei quali 900 mila euro a supporto di progetti nazionali e 39,1 milioni destinati alle azioni dei singoli Centri, a oggi 71, equamente distribuiti su tutto il territorio nazionale.