Punto di partenza è la visione dell’ “economia civile”: al centro c’è la persona, capace di cooperare, immaginare nuove soluzioni di fiducia, relazioni positive e generative. Quindi il lavoro e l’impresa. Si possono individuare alcuni principi che fanno da filo conduttore e che gli organizzatori della tre giorni così riassumono: è un’economia plurale e sana; un’economia che genera felicità pubblica, perché nasce da un’etica delle virtù e del bene comune; un’economia che fa crescere la società usando la fiducia come carburante delle relazioni economiche; un’economia che produce innovazione sociale.
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