Per scuotere le abitudini di cittadini e consumatori trasparenza e ingaggio saranno strade da battere con più convinzione.
Nonostante la narrazione del cambiamento climatico abbia fatto breccia nell’immaginario degli italiani – seppur in maniera confusa e spaesata – esiste ancora un profondo divario tra intenzione e azione. Lo conferma l’ultimo rapporto Censis-Assogestioni: le persone si dichiarano disponibili a fare la propria parte ma mettono anche bene in chiaro fino a che punto sono disposte a spingersi. Ed è proprio qui il bello della sfida per chi si occupa di sostenibilità, nell’agire e nel comunicare.
Così, per più del 70% degli italiani, se per contrastare la crisi climatica sarà necessario rivolgersi a soluzioni che determineranno un aumento dei prezzi di energia, prodotti e servizi, allora occorrerà cercare altre strade. E dati simili emergono dal rapporto Coop 2021 sull’economia, i consumi e gli stili di vita degli italiani che si affacciano sul 2022. Il 97% degli intervistati si dichiara disposto a cambiare alcune delle proprie abitudini per contrastare il cambiamento climatico: tutto fila liscio, tra acquisti responsabili e riduzione dello spreco alimentare, finché non si tratta di rinunciare a lavatrice e lavastoviglie.