di Carlo Marroni
«L’impresa è un bene di interesse comune. Per quanto essa sia un bene di proprietà e a gestione privata, per il semplice fatto che persegue obiettivi di interesse e di rilievo generale, quali ad esempio lo sviluppo economico, l’innovazione e l’occupazione, andrebbe tutelata in quanto bene in sé».
Papa Francesco nella grande aula Paolo VI riceve in udienza gli associati all’Ucid, Unione Cristiana imprenditori dirigenti presieduta da Giancarlo Abete, e parla di economia, impresa e lavoro, temi centrali della sua pastorale. «A questa opera di tutela sono chiamate in primo luogo le istituzioni, ma anche gli imprenditori, gli economisti, le agenzie finanziarie e bancarie e tutti i soggetti coinvolti non devono mancare di agire con competenza, onestà e senso di responsabilità» dice, aggiungendo che «l’impresa e l’ufficio dirigenziale delle aziende possono diventare luoghi di santificazione, mediante l’impegno di ciascuno a costruire rapporti fraterni tra imprenditori, dirigenti e lavoratori, favorendo la corresponsabilità e la collaborazione nell’interesse comune».
Molte delle tematiche economico-sociali sono state affrontate da Bergoglio nella «EvangeliiGaudium» di due anni fa, il “manifesto” del pontificato, e ieri davanti a imprenditori e dirigenti ha ripercorso le tematiche ribadite e amplificate nella recente enciclica «LaudatoSi’».