Nella seconda metà del 2021, con applicazione dal 1° gennaio 2023, il Global Reporting Initiative (GRI) ha approvato i suoi tre nuovi Universal Standards (GRI 1: Foundation 2021; GRI 2: General Disclosures 2021; e GRI 3: Material Topics 2021) e ha rivisto l’architettura complessiva dei propri principi suddividendoli in tre serie distinte tra loro coordinate (Universal, Sector, e Topic Standards).
Questo avviene mentre lo scenario internazionale del reporting di sostenibilità si trova nel mezzo di un’evoluzione in precedenza sconosciuta per rapidità ed ampiezza, specialmente in Europa, tanto che il GRI ha avvertito la necessità di rivisitare i propri standard di base e ripensarne l’intera architettura per adeguarli agli sviluppi globali. In tal senso, il GRI ha anche siglato un ampio accordo di collaborazione con la Fondazione IFRS.
Ad oggi, gli standard del GRI sono quelli nettamente più utilizzati a livello globale e anche nel nostro Paese per la produzione della Dichiarazione Non Finanziaria (DNF) e i report di sostenibilità.
Quale sarà il futuro degli standard GRI e della loro adozione in un quadro internazionale che sembra polarizzarsi tra EFRAG e ISSB? Il GRI sarà in grado di conservare la propria leadership globale trasformandosi per adeguarsi al nuovo quadro? E con quali riflessi per l’Italia?